Bonifica sito contaminato: ex Centrale del Latte di Monza
Sono iniziati i lavori di bonifica dell’area sotto il controllo della Foldtani Srl
Le norme in materia di bonifiche dei siti contaminati sono contenute nel Titolo V della Parte quarta e in particolare in 15 articoli e 5 allegati; la definizione delle competenze in relazione a quanto disposto dalla Parte quarta è contenuta agli articoli dal 195 al 198 del Titolo I (Capo II).
L’articolo 242 sancisce che al verificarsi di un evento potenzialmente in grado di contaminare un sito o quando esista il sospetto di una possibile contaminazione, il soggetto responsabile debba attivare le misure d’emergenza atte a mitigare gli effetti dell’evento e avviare un’indagine preliminare sui parametri oggetto dell’inquinamento.
Le risultanze dell’indagine vanno confrontate con le rispettive CSC (riportate nell’Allegato 5 al decreto).
Se risultano inferiori, il procedimento si chiude; se risultano superiori, il sito viene definito potenzialmente contaminato.
– bonifica e ripristino ambientale/messa in sicurezza permanente: insieme di interventi che possono realizzarsi su siti contaminati non interessati da attività produttive in esercizio al fine di renderli fruibili per gli utilizzi previsti dagli strumenti urbanistici.
La definizione degli obbiettivi di bonifica/messa in sicurezza permanente, determinati dall’analisi di rischio sito specifica, tiene conto anche della specifica destinazione d’uso del sito.
Gli interventi sono classificati in tre categorie:
interventi in-situ: effettuati senza movimentazione o rimozione del suolo;
interventi ex-situ on site: con movimentazione e rimozione dei materiali e suolo inquinato, ma con trattamento nell’area del sito stesso e possibile riutilizzo.
interventi ex-situ off-site: con movimentazione e rimozione dei materiali e suolo inquinato fuori dal sito stesso, per avviare i materiali negli impianti di trattamento autorizzati o in discarica.