Le tecniche di prospezione con le onde superficiali afferiscono alla cosiddetta “sismica attiva”, per la quale il moto di vibrazione viene innescato artificialmente dal geofisico stesso, tramite una piccola carica esplosiva (per indagare molto in profondità) oppure con un co,lpo di mazza su una testa di battuta. In questa categoria si inquadra la metodologia prospettiva denominata Multichannel Analysis of Surface Waves, meglio nota con l’acronimo MASW.
È una tecnica che ha avuto un grande successo tra i professionisti italiani quando, facendo seguito a studi di risposta sismica locale statunitensi i cui risultati furono recepiti dagli Eurocodici e quindi dalla normativa italiana con le NTC 2008, il parametro VS30 sembrava essere diventato un dato in grado di caratterizzare in modo piuttosto affidabile il sottosuolo dal punto di vista della risposta sismica. L’arcinoto parametro VS30 era di fatto la velocità equivalente delle onde S nei primi 30 m di spessore dal piano campagna.