Il diario del Geologo

Tag: Contaminazione

Utilizzo degli strumenti “Predittivi” nelle bonifiche di siti contaminati.

Sgombriamo subito il campo rispetto ad un equivoco che si può creare: gli strumenti “predittivi” non sono “magiche sfere di cristallo” che ci permettono di individuare immediatamente tutte le sostanze inquinanti (facendoci risparmiare le spese delle classiche analisi di laboratorio) e di permetterci di elaborare una bonifica “in tempo reale”.

XRF, PID ed altri strumenti da campo ci permettono di comprendere, ognuno per la sua funzione specifica e nei limiti della metodica, quali potenziali contaminazioni siano presenti nel terreno, in modo rapido, ma tutto ciò è solo una controllo “rapido preliminare” (screening) e non un valore definitivo.

Ci sono certamente delle limitazioni, in quanto rapidità e precisione non viaggiano proprio “a braccetto”, ma sicuramente lo screening primario ed affidabile è possibile.

Questi strumenti sono ASSOLUTAMENTE VALIDI SCIENTIFICAMENTE, danno risultati in tempi rapidi (pochi minuti, rispetto ai 5 giorni del laboratorio tradizionale), permettono di coprire vaste aree di campionamento (si possono fare anche 1000 punti di controllo in un giorno), hanno un costo per campione minimo (rispetto al laboratorio).

Il difetto è che innanzitutto (in Italia) la metodica US EPA 6200 non è ancora normata dagli enti competenti italiani (pur avendo valore scientifico e tecnico internazionale) per le indagini in contraddittorio previste dal D.Lgs 152/06 e s.m.ei. nei siti contaminati e, pertanto, sono comunque da fare le analisi classiche in laboratorio. Inoltre i vari strumenti attualmente in commercio non coprono l’intero spettro dei contaminanti possibili.

Ma vediamo quali strumenti “predittivi” possiamo attualmente usare (in possesso di Foldtani):

Per il controllo dei metalli pesanti (Arsenico, Mercurio, Piombo, ecc.), può essere condotta sul campo un’analisi preliminare tramite l’utilizzo dell’ XRF. Per approfondimenti clicca qui

Tale strumento viene impiegato per le applicazioni dove è necessario individuare la composizione chimica dei materiali, in particolare, nel campo ambientale rappresentato da terreni e rocce.

Potendo portare una tecnologia da laboratorio direttamente sul campo, si è in grado di effettuare analisi sfruttando una quantità minima di materiale prelevato.

La tempistica di rilevamente è praticamente in “tempo reale” in quanto una determinazione impiega sessanta secondi !

Il principio di funzionamento di tale strumento si basa sull’emissione di raggi X.

Questi ultimi, colpendo gli elementi presenti all’interno del materiale/terreno, provocano una eccitazione di alcuni elettroni presenti all’interno degli atomi, i quali, venendo espulsi, vanno a creare una vacanza nel guscio interno dell’atomo (effetto fotoelettrico), per poi successivamente essere rimpiazzati da un altro elettrone a stadio energetico maggiore.

In questo modo viene emessa una radiazione di fluorescenza da parte di un elemento chimico che presenta uno spettro caratteristico con righe ad energie note e tabulate, che dipendono dal suo spettro e lo rendono in linea di principio riconoscibile da ogni altro elemento.

In questo modo ogni elemento emetterà dei raggi X con lunghezza d’onda caratteristica.

Questi ultimi vanno verso il rilevatore dove al suo interno è presente un analizzatore che conta il numero di raggi X incidenti caratteristici e, a seconda del numero di conteggi e della intensità energetica dei raggi, è possibile identificare la natura dell’atomo.

In pratica possono essere condotti centinaia di campionamenti in sito, con una forte riduzione dei costi d’analisi.

Per il controllo degli idrocarburi si può usare il PID. Per approfondimenti clicca qui.

La tecnologia di rilevamento della foto-ionizzazione (PID) è generalmente utilizzata per il monitoraggio dell’esposizione a livelli tossici di VOC (sostanze contaminanti volatili).

In pratica si tratta di un apparecchio che aspira l’aria ed i gas inquinanti.

Tali gas vengono fatti passare in una lampada che “eccita” (fotoionizzazione) l’elemento, producendo uno spettro di risposta che viene letto da un sensore, il quale individua il tipo di contaminante gassoso.

Può individuare, oltre agli idrocarburi anche i solventi, la formaldeide ed altre sostanze allo stato gassoso.

Anche qui il tempo di misura è veramente breve (da 1 a 5 minuti) permettendo così di effettuare, in campo, numerosissimi campionamenti, contenedo contemporaneamente i costi d’analisi.

Altri Strumenti sono il misuratore di PCB (Policlorobifenili) in sito ed il misuratore degli IPA (Idrocarburi Policiclici Armotaci), ma il loro grado di precisione, per ora, non è sufficiente per la legislazione italiana.

Come Bonificare i Serbatoi Interrati

Molte persone ci chiedono da dove derivi l’obbligo di bonificare ed estrarre i serbatoi-cisterne interrati/e di gasolio o di nafta pesante (detta anche BTZ).

Purtroppo non esiste, in Italia, una normativa specifica di settore, dopo l’annullamento del DM 24/5/1999 e la mancata pubblicazione delle norme attuative della Legge 179 del 31/07/2002 (art. 19).

Ci si deve basare quindi su norme di carattere generale (il D.lgs 152/06 e s.m.ei., che dice che non si possono lasciare rifiuti interrati) e sulle Linee Guida di ARPA Lombardia

Importante è anche evidenziare che la responsabilità (e gli eventuali costi di estrazione-bonifica) è in carico a chi materialmente ha posato e gestito il serbatoio fino alla sua dismissione-chiusura.

Un approfondimento è visibile cliccando qui

Chi, successivamente, avesse comprato l’immobile senza essere venuto a conoscenza dell’esistenza di un Vizio Ambientale Occulto (perchè non scritto nell’atto di vendita, ecc.), non è responsabile delle operazioni di dismissione.

Eventualmente potrà farle lui, ma rivalendosi, per i costi, sul precedente proprietario.

Lo stesso dicasi in caso di contaminazione dei terreni e successiva bonifica degli stessi.

Difatti la Direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale stabilisce le norme basate sul principio «chi inquina paga».

Ciò significa che una soggetto (in questo caso il responsabile primario della gestione del serbatoio) che provoca un danno ambientale ne è responsabile e deve farsi carico di intraprendere le necessarie azioni di prevenzione o di riparazione e di sostenere tutti i costi relativi.

La giurisprudenza su questo caso è ampia e consolidata, per cui è inutile “nascondersi dietro un dito” per evitare di dismettere il serbatoio !!

In ogni caso è importante affidarsi a tecnici specializzati e consulenti esperti, come quelli di Foldtani.

Di seguito trovate un video esplicativo sui lavori da fare per l’estrazione di serbatoi

Il controllo dei terreni

Il controllo dei terreni avviene soilo tramite persone esperte ed analisi chimiche.

Non esiste la “sfera di cristallo magica” che ti permette di individuare i potenziali contaminanti senza spendere nulla ed in “tempo zero” !

Presentiamo il sito tematico dedicato al controllo dei terreni e dei rifiuti edili.

Per approfondimenti clicca qui

Ricordiamoci che non esistono solo i contaminanti di origine antropica, ma anche quelli naturali

In ogni caso è sempre utile affidarsi a professionisti competenti, come quelli di Foldtani.

Le Indagini Ambientali Preliminari

Oggi vogliamo presentare il sito tematico dedicato alle Indagini Ambientali Preliminari (IAP).

Quando si opta per un Cambio di Destinazione d’Uso per un immobile, una compravendita edilizia o di terreni, è sempre utile controllare gli eventuali vizi e/o passività ambientali.

Le Indagini Ambientali Preliminari servono a ciò

Per approfondimenti, clicca qui

L’indagine ambientale è normata dal Testo Unico Ambientale D.Lgs 152/06 e s.m.ei.

Molti Comuni chiedono OBBLIGATORIAMENTE questa indagine, come il Comune di Milano

Le Linee Guida su come fare le indagini sono scaricabili gratis dal sito di ISPRA

Sempre affidarsi a professionisti esperti, come quelli di Foldtani.

Un nostro (piccolo) successo

E’ bello ricordare i successi, seppur piccoli.

Il personale di Foldtani ha dato il suo, minuscolo, contributo per la qualificazione del Ponte Morandi di Genova.

Infatti ci siamo occupati del campionamento e caratterizzazione di parte dei rifiuti di demolizione del vecchio ponte, come anche delle risultanze dello scavo delle pile del nuovo ponte.

Siamo orgogliosi del nostro apporto alla realizzazione dell’opera.

Geologia, Ambiente ed Edilizia

Oggi presentiamo il sito tematico per chi opera nell’edilizia, soprattutto nelle rigenerazione urbana di vecchie aree dismesse. Gli impegni geologici, geotecnici, sismici, idrogeologici ed ambientali sono notevoli.

Ma non serve preoccuparsi troppo: la competenza dei tecnici di Foldtani permette di lavorare senza troppi pensieri

Per ogni approfondimento clicca qui

Ricordiamo un punto importante in ambito immobiliare ed edilizio, quando si intende ristrutturare o convertire un vecchio immobile: la due diligence ambientale

In un edificio da trasformare in Loft ci possono essere diversi Vizi Ambientali (o Passività Ambientali).

Ignorare queste passività può comportare extracosti, anche molto importanti !

 

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